La proprietà prima dell’emancipazione
Donne proprietarie di barche da pesca a cavallo della Prima guerra mondiale
Il 1884 fu un anno cruciale per le attività pescherecce nell’Impero Austro-ungarico: nel dicembre di quell’anno, il Ministero del Commercio promulgò un’ordinanza che riorganizzò completamente il settore ittico. Tra le varie disposizioni, l’ordinanza decretava che tutte le barche da pesca dovessero essere registrate in appositi registri. In questi registri dovevano venir annotate tutte le caratteristiche salienti delle barche da pesca, tra le quali: tipologia, luogo e anno di costruzione, tonnellaggio e, infine, i nomi dei proprietari.
Così oggi, nei registri del Circondario marittimo di Trieste, troviamo i nomi di più di un centinaio di donne in qualità di proprietarie o co-proprietarie di barche da pesca nel periodo 1885-1923.
In particolare, più di due terzi di questi pescherecci erano pertinenti a solo tre località: Grado, Isola e Pirano.
Per quanto riguarda la questione della proprietà, è importante ricordare che la legislazione austro-ungarica offriva alle donne un certo grado di autonomia, specialmente per quanto riguardava questioni di natura patrimoniale: le donne, infatti, potevano stipulare contratti, disporre delle proprie proprietà e farsi valere in tribunale.
2.1.a
Pescherecci
(Fototeca CMSA, Trieste – Giornalfoto, F65271)
2.1.b
Triestina
(NŠK, Magajna, 1947_331-7)
2.1.c
Tipi di barche
(ASTs, Governo Marittimo in Trieste – Seebehörde, 1399-1402)
2.1.d
Il certificato di registro
Come è già stato detto, l’ordinanza del 1884 prevedeva che le barche da pesca dovessero essere registrate in appositi registri. Ai proprietari veniva rilasciato un documento chiamato Certificato di registro che conteneva tutte le informazioni dell’imbarcazione e dei proprietari.
(ASTs, Governo Marittimo in Trieste – Seebehörde, 934)
(ASTs, Governo Marittimo in Trieste – Seebehörde, 934)
2.1.e
Casoni di Grado
(Fototeca CMSA, Trieste – Archivio Storico, inv. 40371)
2.1.f
Pescatori di Capodistria
(NŠK, Magajna, 1947_87-12)
2.1.g
Un territorio di confine
Un tema come quello della pesca ci obbliga anche ad interrogarci su come abbiamo sfruttato le risorse naturali a nostra disposizione e quale è stato il nostro impatto sul territorio dove viviamo.
(ASTs, Capitaneria di Porto di Trieste, 310)
(Google Earth, data di acquisizione dell’immagine: 29/10/2021)
2.1.h
Saccaleva
(ASTs, Capitaneria di Porto di Trieste, 312)
2.1.i
Metodi di pesca
Metodi usati lungo le coste del Compartimento Marittimo di Trieste per la pesca del pesce, dei crostacei e dei molluschi nel 1925. In quell’anno il Compartimento Marittimo di Trieste si estendeva da Grado (oggi Italia) a Rovigno (attualmente in Croazia).
(ASTs, Capitaneria di Porto di Trieste, 310)
(ASTs, Capitaneria di Porto di Trieste, 310)