3.3 Polene e sirene

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Stereotipi, donne e marineria

“Le donne non dovrebbero andare per mare! Là non c’è posto per loro! Una donna a bordo porta sfortuna!” sono solo alcuni degli stereotipi consolidati nella società. La superstizione secondo la quale una donna a bordo porta male, veicolata dai marinai di navi anglosassoni, si è diffusa nei territori sloveni in epoche piuttosto recenti. Il lavoro e in genere la permanenza delle donne sulle navi erano impediti non soltanto dall’incomprensione sociale e dai pregiudizi radicatisi globalmente ma anche da leggi e altre disposizioni discriminanti

Per le donne il loro rapporto con il mare è rimasto a lungo limitato al ruolo di compagna di viaggio dei marittimi – come loro madre o figlia – o di viaggiatrice sulle navi passeggeri. La convinzione che quello della navigazione fosse un lavoro rude, gravoso, che nulla aveva in comune con il delicato corpo femminile e con la sua anima gentile e compassionevole, creata unicamente per prendersi cura dei suoi cari, è perdurata a lungo. La credenza e l’opinione tradizionali secondo le quali le donne non sono né fisicamente né emotivamente all’altezza degli uomini sono state le linee guida che hanno impedito alle donne di vivere e lavorare sulle navi. Distraendo poi i marinai, avrebbero indispettito le divinità delle acque, che quindi mandavano contro questi bastimenti delle terribili tempeste. Paradossalmente, si credeva che una donna nuda a bordo fosse perfetta per indurre i mari burrascosi alla calma. Per tale motivo si cominciò a porre all’estremità prodiera degli scafi le polene – sculture di figure femminili e sirene con i seni scoperti.

Vige ancor sempre la convinzione che in questo ambiente prettamente maschile nonché nella mistificata e idealizzata professione del marittimo per le donne non ci sia posto. Quanto alle veliste che viaggiano in solitaria sono spesso considerate unicamente delle avventuriere e secondo molti non fanno che sfidare la sorte.

Nadja Terčon
Pomorski muzej – Museo del mare »Sergej Mašera« Piran – Pirano

3.3.a

Innamorati

Locandina
Fig. 3.3.a – Un marinaio e la sua amata.
(PMSMP)

3.3.b

Sirene

Sirena
Fig. 3.3.b – Le sirene sono esseri mitologici, di norma molto belle ma anche pericolose, che apparivano ai marinai accanto a relitti delle navi o dopo un naufragio sulla spiaggia.
(PMSMP)

3.3.c

Attesa

Mogli in attesa del marito in porto
Fig. 3.3.c – Aspettando il marito.
(PMSMP)

3.3.d

Al porto

Dipinto porto con figure femminili
Fig. 3.3.d – In passato il ruolo più frequente della donna era quello di moglie e di madre. Generalmente erano compagne di vita o figlie di marittimi, pescatori, cantierini.
(PMSMP)

3.3.e

Turiste

Turiste su una nave che collegava Portorose a Grado
Fig. 3.3.e – Turiste su una nave che collegava Portorose a Grado.
(PMSMP)

3.3.f

Battesimo del mare

Allievi della Scuola nautica
Fig. 3.3.f – A Giusterna gli allievi della Scuola nautica organizzarono anche il primo battesimo del mare. La prima ad essere iniziata fu Jolanda Gruden.
(PMSMP)

3.3.g

Appunti

Appunti di Jolanda Gruden sul primo battesimo del mare
Fig. 3.3.g – Appunti di Jolanda Gruden sul primo battesimo del mare.
(PMSMP)

3.3.h

A bordo

Prima donna a trovare impiego su una unave come marittimo in Slovenia
Fig. 3.3.h – Sava Kaluža è stata la prima a trovare un impiego su una nave come marittimo di professione, seguita, poco dopo anche da Jolanda Gruden
(propr. Tamara Kaluža Pocecco, S. Lucia)

3.3.i

Anniversario

50 anni della Scuola nautica di Portorose
Fig. 3.3.i – Nel marzo del 1997 Sava Kaluža e Jolanda Gruden, insieme ai compagni di corso e ai collaboratori, hanno preso parte alla solenne cerimonia per i 50 anni della Scuola nautica di Portorose.
(propr. Tamara Kaluža Pocecco, S. Lucia)