Capitalismo, lavoro e navigazione
Sebbene l’universo marittimo sia considerato come uno spazio esclusivamente maschile, a partire dalla seconda metà del XIX secolo molte donne cavalcarono le onde dell’Adriatico settentrionale e orientale in qualità di proprietarie di navi, membri dell’equipaggio e, in seguito, anche ufficiali.
Le loro storie sono sconosciute ai più, eppure quelle donne erano delle vere e proprie pioniere. Prima di altre dovettero solcare i mari tempestosi del pregiudizio e degli stereotipi sui ruoli di genere. Furono tra le prime che osarono mettere in discussione l’idea che esistano lavori “da uomo” e lavori “da donna”, ovvero ciò che viene chiamato divisione di genere del lavoro.
Forse non è un caso che l’Editto politico e di navigazione del 1774 – cardine attorno al quale ruota tutta la storia marittima dell’Impero Austro-Ungarico – fu opera dell’ingegno e della volontà di una donna intelligentissima e coraggiosissima, tanto potente quanto geniale: l’Imperatrice Maria Teresa.
Questo percorso narrativo è dedicato a loro, alle storie di alcune anticonformiste che scelsero di “prendere il largo”.