La questione occupazionale
Una delle prime questioni di natura socio-economica che le autorità militari anglo-americane dovettero affrontare fu la mancanza di lavoro. Da un’indagine dell’agosto del 1945 emerse che su 164 fabbriche della Zona A, 98 erano sull’orlo della bancarotta e con nessuna speranza di ricevere un finanziamento di salvataggio da parte della banche. Anche i cantieri navali, a causa della mancanza di commesse, si ritrovavano con un ingente numero di lavoratori in esubero. In un tale contesto di incertezza economica, la conflittualità sociale e politica non poteva che inasprirsi.
Nel tentativo di governare la situazione, due furono i più importanti provvedimenti utilizzati delle autorità militari anglo-americane: creare lavoro – soprattutto sotto forma di lavori pubblici – e riqualificare i lavoratori.
Un’altra fondamentale misura che gli Anglo-Americani dovettero mettere in atto fu quella di far incontrare la domanda con l’offerta di lavoro. A seguito dell’Ordine Generale n. 4 (6 luglio 1945) vennero istituiti gli Uffici del Lavoro. Queste istituzioni entrarono in funzione tra l’agosto e il settembre 1945 e sotto il diretto controllo dell’amministrazione militare anglo-americana.
1.2.a
Disoccupazione Zona A
1.2.b
Lavori pubblici
1.2.c
Disoccupazione a Trieste
1.2.d
Zona A inquieta
Lavoro e azione politica – o la commistione tra i due – erano le due dimensioni principali del conflitto nella Zona A. Il 1946 può essere considerato come l’anno più complesso. In particolare, lo sciopero di 12 giorni del luglio ’46 è rimasto nella memoria a causa della sua asprezza.
1.2.e
La zona industriale di Trieste
1.2.f
I cantieri navali come luoghi antropologici
Nella Zona A i cantieri navali erano molto più che dei semplici luoghi di lavoro. Erano spazi di conflitto e di elaborazione politica e culturale. Ambienti fortemente identitari, capaci di creare appartenenza e di trasmettere il senso di condividere non solo un comune passato, ma anche lo stesso destino.
1.2.g
Impiegate in guerra
Non che per le ragazze sia mai stata facile, ma nel dopoguerra per le impiegate cominciò un altro conflitto. Mantenere i propri impieghi all’indomani del ritorno dei reduci e dei prigionieri di guerra fu difficilissimo. Talvolta queste lavoratrici furono indicate come una delle cause della disoccupazione del dopoguerra.